Tom e Isabel, da poco sposi, vivono a Janus Rock, una sperduta isoletta tra l’Oceano Pacifico e l’Oceano Indiano. Ma il loro sogno – quello di creare una numerosa famiglia – sembra impossibile da realizzare, visti i frequenti aborti di Isabel. Finché sull’isola approda una barca, con a bordo un uomo morto e una neonata in fasce…
La luce sugli oceani pone alcuni interrogativi cruciali: è giusto cercare la felicità a tutti i costi, anche a scapito della felicità altrui? Chi si deve considerare un genitore: chi ha messo alla luce un figlio o chi lo ha cresciuto?
La Stedman intesse una storia tenera, delicata e dolce-amara in cui tutti i personaggi sono in qualche modo vittime del destino e cercano di ricostruirsi un futuro con quello che il caso mette loro a disposizione… anche se questo può essere causa di terribili tormenti per qualcun altro.
Se da una parte il lettore avverte il dolore di Hannah, la madre naturale di Grace, ed è con lei nella battaglia per ritrovare sua figlia, dall’altra non può che identificarsi con Isabel, sebbene il suo desiderio di maternità non giustifichi una scelta tanto egoista.
Quando un bambino ti è entrato nel cuore, non c’è più nulla da fare.
A mio avviso, il personaggio più riuscito e meglio caratterizzato in tutte le sue sfaccettature è quello di Tom. Reduce dagli orrori della Prima guerra mondiale, è un uomo profondamente ferito, schivo, che cerca la solitudine per fare i conti con i suoi fantasmi interiori. Un uomo che alla fine, quasi contro la sua volontà, cede all’amore e apre il suo cuore alla bella Isabel, una ventata di freschezza in un’esistenza cupa e triste. Eppure in Tom si legge sempre un senso di colpa costante, come se la felicità che prova fosse stata rubata ai tanti caduti in battaglia, come se quella seconda possibilità che la vita gli ha dato non spettasse veramente a lui. E proprio perché ha conosciuto il dolore più vivo e più bruciante, non può rimanere indifferente di fronte alla sofferenza altrui – benché ciò significhi il coronamento del sogno d’amore suo e di Isabel.
Era stato per così tanto tempo sul libro paga della morte, che gli sembrava impossibile che la vita facesse un versamento a suo favore.
Il romanzo della Stedman è di grande impatto emotivo e sa toccare corde molto profonde, facendo oscillare la bilancia tra giusto e sbagliato e costringendo i lettori – ma più probabilmente le lettrici – a chiedersi cosa avrebbero fatto se…
E, tra tanti sentimenti ed emozioni, a guadagnarsi una nota di merito è la resa descrittiva dell’ambientazione in cui è calata la storia: un quadro paradisiaco fatto di sole, mare e natura selvaggia che fa venir voglia di trasferirsi all’altro capo del mondo!