Quelle della Munro sono donne alle prese con la vita coniugale di ogni giorno, con la malattia, con l’amicizia, con la passione amorosa, con un passato che a volte ritorna inaspettatamente.
In Nemico, amico, amante… Alice Munro offre uno spaccato di vita di coppie che si trascinano da anni, di complicità che durano decenni, di passioni esplose all’improvviso, di amori adolescenziali mai dimenticati. Ma non è solo l’amore il catalizzatore di questa raccolta di nove racconti. Questo è un libro che parla della famiglia, della quotidianità e della solitudine, della sofferenza, della malattia che arriva più o meno improvvisa a spezzare una vita.
In Conforto sono il coraggio di morire e la dignità di compiere un gesto estremo a intrappolare il lettore in una trama densa di malinconia; in The bear came over the mountain è l’impotenza di riportare indietro la propria compagna da un mondo annebbiato. In Ortiche è la dolorosa consapevolezza di dover ricostruire la propria esistenza dal nulla:
È stato difficile arrivare alla rottura, ma non c’era altro da fare. Le bambine mi mancano da morire, ma ogni esperienza ha il suo prezzo. Sto imparando a lasciare libero un uomo e a prendermi anch’io la mia libertà. Sto imparando a prendere il sesso con allegria, il che non è facile per me, perché non è così che ho incominciato, e non sono più giovane, ma sto imparando lo stesso.
Per me è sempre difficile dare un giudizio sui racconti perché, come in tutte le raccolte, anche qui ce ne sono alcuni riusciti meglio di altri: alcuni vorresti che non finissero mai, di altri non vedi loro di sbarazzartene.
Un esempio. Nel racconto che dà il nome alla raccolta, sei così presa dalla storia che quando giri l’ultima pagina e trovi il titolo del racconto successivo, ti senti in un certo senso tradita. Anche perché – a volerla dire tutta – in questo specifico caso la Munro avrebbe potuto (anzi, dovuto) tirare le somme in modo meno sbrigativo e fornire qualche dettaglio in più su come i personaggi siano arrivati ad un epilogo così inatteso.
Ciò che invece mi sento di elogiare in questa opera della Munro è che tutti i racconti sono strutturati come veri romanzi dove l’aneddoto centrale della storia non è fine a se stesso, ma ha ripercussioni nel futuro o radici ben ancorate nel passato. Allo stesso modo, i personaggi sono delineati a tutto tondo e hanno un vissuto che in un modo o nell’altro viene sempre a galla.
Un libro notevole per chi ama le storie brevi ma anche per chi, come me, è avvezzo a letture più corpose. Di certo questo mio primo incontro con la Munro avrà a breve un seguito.