La vita di Tony Pagoda, cantante di night di successo, subisce uno scossone quando si accorge che ciò che ha o che ha costruito non gli dà la gioia di vivere. Allora cambia rotta, cambia luoghi, abitudine, lascia gli affetti e riparte da zero. Ma…
Hanno tutti ragione è un romanzo che fa sorridere, che diverte, ma che fa anche riflettere su tanti aspetti importanti o su minuzie che riempiono la vita di tutti noi. Riflessioni, tante. Luoghi comuni anche, ma con una vena ironica che è la nota distintiva di questo personaggio sopra le righe.
Tony P. è un cantante neo-melodico che spopola nei locali e nelle feste private della Napoli fine anni ’70. Intorno a lui si muove un mondo fatto di droga, sesso occasionale e alcol… e soldi, tanti. Ma è un uomo che pure in mezzo a tanta ricchezza e popolarità non è una persona definita, completa. La felicità è fatta d’altro ed è proprio alla ricerca di questo “altro” che il protagonista esilia dall’altra parte del mondo. Uno stile di vita nuovo lo aspetta: a guardare il mare, a passeggiare sulle splendide spiagge brasiliane, a farsi ammaliare da donne meravigliosamente inarrivabili, a combattere con gli scarafaggi, con il caldo umido e con la noia.
Tony è uno di quei personaggi che trasmette tristezza per le scelte sbagliate, per la mancanza di una famiglia – ha una moglie e una figlia, ma per loro non ha mai avuto un reale trasporto – e per una vita dissoluta portata allo stremo. Alcuni incontri importanti, un paio di maestri di vita da cui prendere più insegnamenti possibile e gli immancabili amici di sempre (i membri della sua band).
Ma anche quando vuole redimersi e rinuncia alla vita borghese che ha conquistato a suon di musica da night, non trova l’epifania che cercava tant’è che alla prima occasione, ricade negli stessi errori.
Nel complesso Hanno tutti ragione è una buona lettura, anche se con i suoi alti e bassi. La scrittura è fluida e tratta temi anche scottanti con una leggerezza e una ilarità fuori dal comune tanto che, come ho detto, strappa una sonora risata in più di un’occasione; ma in altri passaggi tende a dilungarsi sullo stesso concetto come un disco rotto. Altalenante, ma carino…