L’ex agente segreto Scott Murdoch, nome in codice ‘Pilgrim’, è chiamato a sventare un attentato terroristico ordito da un misterioso Saraceno per colpire l’America. Con le poche prove a sua disposizione e una copertura ben costruita, parte per la Turchia per dare la caccia all’uomo più ricercato al mondo, consapevole che il suo fallimento sarebbe la causa della più catastrofica epidemia del pianeta.
Magistralmente scritto e angosciosamente realistico, Pilgrim è un thriller che non lascia scampo. Avvincente fin dalle prime battute, la storia di questo eroe solitario ingaggiato per salvare l’America e il mondo da un attacco terroristico batteriologico ti entra nelle vene ed è impossibile non farsi trascinare. Ed è con lui, con Pilgrim, che ci si avventura in un intrigo politico tra l’America, la Turchia e l’Arabia Saudita, dove la posta in palio è la sopravvivenza dell’umanità. Siamo di fronte ad un romanzo catastrofico? A pura fantascienza? No. Anche se romanzato, Pilgrim è la storia di una caccia all’uomo che ha potenzialmente del reale. Un terrorista in grado di mettere a soqquadro la più importante potenza del mondo libero assemblando un’arma di distruzione di massa dalla capacità distruttiva praticamente perfetta… che dire, è l’incubo che attanaglia il mondo dell’ultimo millennio. Ma non si può dire che Hayes non ci abbia messo in guardia:
Ho paura che quello che state per leggere non sia piacevole. Se volete dormire sonni tranquilli, se volete guardare i vostri figli e pensare che avranno la possibilità di vivere in un mondo migliore di quello che lasceremo loro, potrebbe essere meglio non farlo.
Che il libro sia a tratti un po’ forte è vero, ma il mio consiglio è di leggerlo – e, anzi, leggerlo tutto d’un fiato perché un dettaglio apparentemente trascurabile rispunta fuori 300 pagine dopo e non è semplice ripescarlo nella memoria e metterlo al suo posto nel mosaico.
Non ha senso fare le pulci su qualche sbavatura che, a dirla tutta, c’è ed è un po’ una forzatura – in primis, l’inserimento del caso d’omicidio con cui ha inizio il libro.
Certo è che con questo romanzo Terry Hayes dimostra di non aver niente da invidiare ai capisaldi del genere spy, quali Frederick Forsyth o Tom Clancy. Le ultime 200 pagine poi si leggono in apnea, tanta è l’adrenalina che trasmette!
Arrivata alla fine, soddisfatta come pochi altri libri mi hanno lasciata recentemente, mi ronzava in testa una domanda: sarà il film in grado di ricreare quella tensione, di caratterizzare così minuziosamente i personaggi di Pilgrim, del Saraceno, di Ben Bradley e di Cumali, di sbrogliare l’intricata vicenda con la giusta tempistica e modalità? Ci sarà ancora da aspettare, visto che la pellicola è attualmente in produzione.
E, nel frattempo, chissà che Hayes non abbia in serbo per i suoi lettori un’altra perla di adrenalina e suspense! Staremo a vedere…