Modesto e Viviana sono amanti da tre anni: pur essendo entrambi sposati e con un figlio, non riescono a fare a meno l’uno dell’altra e si ritagliano degli spazi per amarsi nei motel. Eppure non tutto va a gonfie vele per loro e Viviana decide che debbano intraprendere un percorso di terapia di coppia.
Dopo la saga di Vincenzo Malinconico, Diego De Silva torna in libreria con i problemi di cuore di una coppia non convenzionale che cerca di far quadrare il cerchio della loro relazione sul divano di un analista (anche lui alle prese con i suoi problemi di cuore).
Terapia di coppia per amanti è forse un pizzico meno brillante di Non avevo capito niente e Mia suocera beve (Sono contrario alle emozioni è secondo me in assoluto il meno riuscito) ma ha la stessa carica ironica e la stessa spassosa leggerezza dei romanzi precedenti.
Modesto Fracasso è un personaggio istrionico con la battuta sempre pronta (anche nelle situazioni in cui si richiede normalmente contegno e serietà). È affetto da incontinenza ironica, come lo classifica a colpo d’occhio l’analista. Come il suo predecessore Malinconico, anche Modesto ha un nome che è tutto un programma, e basta questo a identificarlo da subito come la macchietta che De Silva andrà a costruire intorno a lui. Meno sventurato, ma anche lui con dei grattacapi mica da poco, grattacapi che nella fattispecie si chiamano Viviana.
Viviana è la donna che per eccellenza fa onore a tutti i cliché che si usano per descrivere il gentil sesso: isterica, insoddisfatta, perennemente frustrata. Una donna che ha da recriminare di tutto e di più all’uomo con cui sta e che, anche quando è dalla parte del torto, accusa lui delle sue mancanze. Ma soprattutto non si prende la responsabilità di mettere in discussione la propria stabilità familiare a favore di una relazione più incerta benché più emozionante. Non a caso, è lei a proporre (anzi, a imporre) a Modesto di ricorrere alla terapia di coppia per risolvere i loro problemi.
Neanche quando siamo insieme riesco ad essere felice. Ormai non è più la gioia di stringermi a lui la ragione per cui accetto di vederlo. Quello che chiedo ai nostri incontri è di lenire questo stato d’angoscia anche solo per qualche ora, trovare un po’ di distensione, di pace. Paradossalmente, dimenticare.
Ecco: lo vedo per dimenticarlo. Per non pensare più a quanto mi complichi la vita amarlo.
La lettura di questo romanzo regala qualche ora di puro spasso, pur essendo una distrazione non del tutto fine a se stessa, dato che, tra una risata e un’altra, si scopre qualche chicca che fa riflettere su quanto alla fine le storie d’amore si assomigliano tutte.
L’amore va velocissimo e si rigenera in pochi attimi, selezionando le scene migliori e offrendotele in visione fulminea, come il trailer dell’edizione restaurata di un capolavoro che muori dalla voglia di rivedere.
Diego De Silva
Terapia di coppia per amanti
Einaudi, 2015
pp. 274