Sono passati dieci anni da quando Laurel non sa più nulla di sua figlia, Ellie, uscita di casa come ogni giorno e mai più tornata. Dopo la tragedia, il suo ex marito e i suoi due figli sono andati avanti nelle loro vite, lei no. Finché un incontro fortuito con un affascinante uomo le risveglia la voglia di vivere e di amare.
L’ultimo romanzo di Lisa Jewell Ellie all’improvviso è un thriller sui generis: di fatto non c’è una caccia all’assassino e non c’è un’indagine vera e propria. È più la storia di una tragedia familiare che ha le radici ben radicate in un fatto avvenuto oltre dieci anni prima. Ellie, la dolce Ellie, un’adolescente adorabile, è scomparsa. Rapimento o allontanamento volontario?
Ellie era la prediletta della famiglia. Cercavano tutti le sue attenzioni, volevano che lei li illuminasse con la sua luce dorata e, quando quella luce si è spenta, si sono oscurati tutti quanti come pianeti usciti dall’orbita del loro Sole.
Laurel, sua madre, è la memoria storica di quel dramma. Mentre gli altri componenti della famiglia sono andati avanti e hanno ripreso la propria vita in un modo o nell’altro, lei no. È rimasta fedele al suo dolore e ogni giorno, per dieci anni, ha continuato a pensare a sua figlia, a cercarla, allontanandosi sempre più da suo marito Paul e dai due figli maggiori, Hanna e Jake. Finché un cadavere salta fuori e per lei arriva il momento di mettere un punto e cercare di rimettersi in carreggiata. Ad aiutarla arriva Floyd, un uomo affascinante, con due figlie avute da due relazioni diverse e che sembra intenzionato a fare sul serio.
È qui che il lettore vorrebbe parlare a quattr’occhi con Laurel e dirle di andarci con i piedi di piombo. È tutto troppo facile: un nuovo compagno innamoratissimo di lei e la figlia minore di lui che le ricorda certi atteggiamenti di Ellie.
Lisa Jewell ci mette trecento pagine a svelare l’arcano, anche se già da un centinaio di pagine prima si può intuire cosa sia successo in grandi linee. Ma bisogna attendere la fine per sapere i dettagli più torbidi della vicenda.
Per tenere l’attenzione alta, l’autrice sceglie di dare la parola a tutti i personaggi principali coinvolti nella vicenda, mostrando ciascun punto di vista e rivelando luci e ombre dei loro caratteri.
Insomma, un romanzo che si fa leggere, le cui pagine scorrono con una certa fluidità e piacevolezza… ma non griderei al caso editoriale dell’anno.