In una piccola pensione nella periferia di Londra, i due proprietari e i loro cinque ospiti sono bloccati dalla neve che imperversa senza sosta, ma attorno alla proprietà si aggira un misterioso maniaco. A smascherare l’omicida arriva però il sergente Trotter…
È la prima volta che leggo un giallo in versione teatrale e ammetto che ero scettica sulla buona riuscita della resa. La difficoltà sta nel creare la suspense in un testo che per natura manca quasi totalmente di descrizioni e lascia spazio solo ai dialoghi. Nella postfazione è l’autrice stessa ad affermare che “niente è più diverso da un lavoro teatrale di un romanzo poliziesco” e che muoversi in questa direzione poteva essere un rischio. Beh, per quanto azzardata, la prova di Agatha Christie risulta ineccepibile.
Gli amanti della scrittrice inglese troveranno in Trappola per topi tutti gli elementi tipici del suo stile: la vicenda si svolge in un luogo chiuso e circoscritto, da cui è impossibile fuggire; la situazione è apparentemente normale ma si avverte da subito qualcosa di anormale, di inquietante; il dubbio che si insinua tra i personaggi – e nel lettore/spettatore – sulla reciproca onestà fa sì che gli insospettabili non sembrino poi così pii e che siano tutti potenziali colpevoli. E poi c’è il motivetto dei “Tre topini ciechi”, enfatizzato dall’accompagnato al pianoforte, che risuona ogni volta che sta per succedere qualcosa di tragico. Anche se il lettore non può sentire la musica, ne è inevitabilmente impressionato: al pari della filastrocca dei Dieci piccoli indiani, questa nenia ridondante è sufficiente a mettere i brividi.
Three blind mice
See how they run
They all run after the farmer’s wife…
In questa operetta di meno di 90 pagine la suspense è concentrata nell’ultimo atto ma già dalle prime battute della pièce si percepisce una tensione che, in un’escalation di suggestione, culmina con lo scioglimento dell’enigma.
Anche se non siamo al livello di Dieci piccoli indiani – capolavoro in tutto e per tutto di intrigo e tensione – questo testo trasmette tutta l’abilità di una scrittrice che ha fatto del giallo la sua nota distintiva.
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