Emilio Arenas, immigrato spagnolo in America, decide di aprire un ristorante, El Capitán, sulla Quattordicesima Strada così sua moglie e le sue tre figlie lo raggiungono da Malaga per riunire la famiglia. Un incidente però costringerà le quattro donne a prendere in mano la gestione dell’attività, cercando di difendersi da chi mette loro i bastoni tra le ruote.
Le figlie del capitano è l’ultimo, avvincente romanzo di María Dueñas, autrice del bestseller La notte ha cambiato rumore, che cala la vicenda delle sue tre eroine nella comunità spagnola di Manhattan.
Victoria, Mona e Luz sono le tre figlie di Emilio Arenas, tutte e tre di una bellezza appariscente, focosa, sensuale, di quelle che non lasciano indifferente chiunque capiti loro a tiro. Trascinate nel Nuovo Continente contro la loro volontà, appaiono da subito scontrose, svogliate e insolenti, e non dimostrano un briciolo di affetto e solidarietà nei confronti di un padre che per giunta conoscono pochissimo. Tanto meno hanno interesse a far funzionare l’attività di famiglia, il ristorante El Capitán, causa di ingenti debiti nonché del loro trasferimento.
È solo alla morte del padre che dovranno rimboccarsi le maniche e prendere in mano la loro vita, scegliendo se restare e affrontare gli ingenti problemi o riattraversare l’oceano e tornare in patria.
Tornare, le sette lettere che rappresentavano il motore della colonia intera, il carbone che riempiva le caldaie dell’anima permettendo a quella gente di continuare a lavorare senza sosta per risparmiare abbastanza e realizzare il sogno tanto anelato.
Al loro fianco troveranno una combriccola di spasimanti disposti a tutto per fare breccia nei loro cuori, qualche compatriota che si prende a cuore la loro sventura, una bizzarra suora dai modi non propriamente convenzionali e un ex principe dalla salute malconcia. Di contro non mancano ruffiani e malviventi di ogni risma che invece vogliono approfittare di un clan femminile senza una protezione maschile.
In mezzo allo sconforto e all’indecisione, almeno spuntava una certezza: erano insieme. Con indole diversa e modi differenti di affrontare la vita, le tre sorelle Arenas dovevano continuare a essere una roccia. Si sarebbero sostenute a vicenda quando i venti avessero soffiato feroci in quella città gigantesca ed estranea, si sarebbero confortate nei più cupi momenti di turbamento e, nelle notti più rigide, si sarebbero infuse calore e coraggio.
Un romanzo al femminile che vede protagoniste queste tre giovani donne che, seppur smarrite e vulnerabili, imparano a farsi valere e a inseguire i loro sogni e le loro passioni amorose.
Se anche non l’ho trovato originale come il suo romanzo d’esordio, devo ammettere che in questo Le figlie del capitano la Dueñas ha creato un intreccio articolato e coinvolgente che tiene col fiato sospeso (cosa che purtroppo non era stato nel precedente Un amore più forte di me). Peccato solo per l’epilogo troppo frettoloso!