Antonio, semplice maestro delle elementari, e Maria, ragazza veneziana di buona famiglia, si innamorano e insieme hanno le prime esperienze sessuali. Quando la madre di lei scopre la relazione, temendo per la virtù della figlia, fa di tutto per ostacolarli. Antonio a quel punto cerca di dimenticare l’amata e inizia a frequentare Marika con cui spera di mettere su famiglia.
Chi ha letto Il male oscuro, non può lasciarsi scappare questo La cosa buffa di cui Giuseppe Berto aveva iniziato la stesura ben prima del romanzo che gli ha valso il Premio Campiello e il Premio Viareggio ma che ha terminato solo quando il successo era ormai conclamato.
La trama è piuttosto esile: due giovani si incontrano, si innamorano e vengono ostacolati dalla famiglia di lei per un’evidente differenza socio-culturale tra i due. Tutto molto semplice. Se non fosse che Berto è uno che non lascia nulla al caso in fatto di accuratezza analitica della psiche (lo sanno bene i tanti estimatori de Il male oscuro). Ogni pensiero e ogni paranoia (tante e alcune veramente assurde, per la cronaca) che passano per la testa del nostro protagonista diventano motivo di infinite congetture, di cambiamenti umorali, di incertezze e dubbi. Quello di Antonio è un flusso di coscienza che straborda, in cui c’è poco spazio per la punteggiatura e nessuno per i discorsi diretti.
…a pensarci bene gli sembrava adesso di stare un tantino meglio di prima ossia ancorché in un certo senso fosse fin troppo evidente che del vivere in sé c’era ben poco da capire aveva la buffa impressione d’aver capito qualcosa che se non altro poteva servire da un punto di vista pratico connesso principalmente con la sopravvivenza, essere cioè la vita un’evenienza abbastanza strampalata con la quale conveniva in ogni caso venire a patti senza tener gran conto di avvilimenti e patimenti…
Antonio è un Martin Eden nostrano, ma con meno fortuna, meno successo e con qualche idea confusa sull’amore, sul sesso e sul matrimonio. Un romanzo del 1966 ma attualissimo ancora oggi. Da leggere.
Giuseppe Berto
La cosa buffa
Rizzoli, 1966