Il criminologo Goran Gavila è chiamato a risolvere il caso di sei bambine rapite. Per portare a termine l’indagine viene affiancato da Mila Vasquez, un’agente specializzata nel ritrovamento di persone scomparse. Ma più gli indizi si fanno chiari, più la storia si complica e la vicenda diventa più contorta.
Se devo pensare ad un thriller ben orchestrato, Il suggeritore mi balena subito in mente. A dir poco geniale. Il primo romanzo di Carrisi non è solo avvincente, ma ti lascia col fiato sospeso dalla prima all’ultima pagina. Non a caso si è aggiudicato il premio Bancarella del 2009.
La storia di partenza è già di per sé valida, ma a mano a mano che si procede nella lettura si arricchisce di particolari, svia verso strade diverse e tortuose per poi arrivare alla risoluzione del caso. Un marchingegno studiato nei minimi particolari, in cui alla fine tutto torna.
Mila pensò nuovamente alla bambina numero sei. Per lei non c’era ancora nessuno che la piangesse. Aveva diritto a quelle lacrime, come tutte le altre. La sofferenza ha un compito. Serve a ricomporre i legami tra le cose dei vivi e quelle dei morti. È un linguaggio che sostituisce le parole. Che cambia i termini della questione.
Cosa si può chiedere di più da un thriller se ad un certo punto, a tarda sera, sei costretta a chiudere il libro perché troppo suggestionata dalle atmosfere cupe, dalla tensione dilagante, e per sicurezza ti aggiri per casa per verificare che non ci sia nessuno a osservarti? Non invento nulla, è successo veramente.
E per me questo conta più di mille parole che potrei scrivere per invogliarvi a leggere questo thriller suggestivo. Per quanto mi riguarda Donato Carrisi ha colpito nel segno e ha dimostrato di non aver nulla da invidiare ai più famosi scrittori di thriller del momento, da Jeffrey Deaver a Lars Kepler. Anzi.
Se devo proprio cercare un difetto a questo thriller – ma vi assicuro che è roba di poco conto – è la tinta rosa che ha preso a un certo punto. Francamente l’ho trovata un po’ forzata. Ma per il resto, bravo Carrisi: un debutto davvero coi fiocchi.