La gemella silenziosa

Un thriller psicologico molto ben congegnato che aumenta di intensità ad ogni pagina e culmina in un finale al cardiopalma.

TRAMA

La vita perfetta di Sarah e Angus si spezza quando una delle loro gemelline muore tragicamente in un incidente. In cerca di serenità per la figlia superstite e per la loro vita di coppia, si trasferiscono su un’isoletta sperduta della Scozia, ma qui accadono fatti inspiegabili. I fantasmi esistono davvero o sono solo il riflesso dei loro più segreti desideri? Quale delle gemelle è realmente morta e quale è lì con loro?

Un debutto coi fiocchi quello di S. K. Tremayne. La gemella silenziosa è un romanzo che non lascia il tempo per farsi un’idea univoca su quale sia la verità, dato che ad ogni capitolo quella stessa verità si fa più sfuggente, rimescolata come i tasselli di un puzzle all’apparenza irrisolvibile. La storia è narrata in prima persona da Sarah e in terza da Angus e, cambiando il punto di vista, sfumano anche le certezze su cosa sia realmente accaduto. Il tarlo del dubbio si insinua nei due genitori così come nel lettore, mentre riaffiorano dal passato particolari e situazioni ambigue e mai del tutto chiare che rimescolano via via le carte.

Ma è la tensione dilagante l’elemento più meritevole di questo thriller. Inquietante e suggestiva l’ambientazione: lo scenario desolante e solitario dell’isola di Skye non poteva essere più calzante. Sembra di averla davanti agli occhi questa casa vecchia che scricchiola ad ogni passo, reale o immaginario, facendo saltare i nervi anche ai cuori più impavidi – e chissà che non la vedremo veramente sul grande schermo.

Inquietante anche la bimba che parla con la sorellina morta e si comporta come lei. Ma chi è veramente? Lydia o Kirstie? La sua confusione diventa la tua confusione.

Le ultime pagine poi sono ad alto contenuto di adrenalina.

Silenzio come un gemito, come un grido. Il mio cuore è la cosa più rumorosa di tutta la casa. Batte forte. Chi c’è in casa, e perché mi sta facendo questo brutto scherzo?

Qualche imperfezione nella trama c’è, a dire il vero. Qualche forzatura e qualche particolare inutile ai fini della narrazione. Ma è un problema marginale se si considera con quanta partecipazione questo thriller ti cattura fin dalla prima pagina.

Insomma, consiglio caldamente questo romanzo e aspetto con ansia il prossimo, per vedere se lo scrittore londinese sarà in grado di bissare un successo di pubblico e critica già così unanime.