Carlo e i suoi amici sono alle prese con le problematiche tipiche della loro età quando si imbattono in Rino, un padre solo che deve far fronte alle incombenze di un figlio disabile, Giacomo. Questo incontro fortuito potrebbe cambiare le loro vite…
In ogni caso niente paura è la storia di cinque ragazzini di paese che trascorrono le giornate con quella spensieratezza che la loro età promette, tra le scorribande in bici, le sfide goliardiche, i facili innamoramenti, i primi baci, le adunate all’oratorio. A quindici anni, il mondo si trasforma. Finché un giorno, un po’ per gioco e un po’ per spavalderia, Carlo e i suoi amici si trovano a fare i conti con la vita vera, quella dolorosa e ogni giorno più difficile di un padre ormai avanti negli anni, che il destino ha spesso messo con le spalle al muro, portandogli via i sogni e le speranze, e lasciandogli un figlio fortemente disabile. Rino è un uomo incattivito, rancoroso e schivo che ha scelto di vivere come un eremita, lontano dalla città e chiuso nel suo dolore e nella sua solitudine.
Il tempo sembrava non lenire, ma allargare la ferita. Ecco trascorsi dieci anni dal lutto. Una prigione fatta di giorni tutti uguali, di vita consumata in una tortura atroce. Nessuno l’avrebbe più illuso; né amici, né parenti, né santi. Non ci cascava più, Rino. Figurarsi se lui, a sessant’anni suonati, vedovo e con un figlio nato male, si sarebbe fatto infinocchiare ancora.
Meglio lasciarsi vivere. Fino a crepare.
Poi la speranza e la consapevolezza che le cose, nonostante tutto, possano ancora migliorare. Una smorfia, un ghigno sul viso di Giacomo, come l’esternazione di un piacere, di una gioia soffusa. Un semplice sorriso che cambia ogni cosa, frantuma l’armatura che Rino si è creato intorno e lascia entrare uno spiraglio di vita.
La vita, in fondo, è come il pendolo di un orologio a muro. Oscilla. Il momento prima è un’esplosione di euforia, un’insonnia febbrile per l’esistere; quello dopo, un indecifrabile senso di vuoto che vince su tutto.
Il romanzo di Guarneri non ha una collocazione temporale e topografica ben definita, ma l’atmosfera che si respira è quella del paesino nella periferia milanese dove è ancora la chiesetta, con l’oratorio e un prete bonario e instancabile, a fare da collante tra vecchie e nuove generazioni. Ad ogni pagina si avverte il sapore delle cose autentiche e incontaminate.
In ogni caso niente paura è un romanzo di formazione dove tutti i personaggi – chi per un verso, chi per un altro – trovano la propria strada, un modo nuovo di capire se stessi e di aprirsi agli altri, traendo inaspettate emozioni da questa imprevista comunione e iniziando un processo di crescita e di maturazione verso una delle infinite possibilità di essere felici.