Il presidente degli Stati Uniti è pronto a tutto pur di smantellare la rete del traffico di cocaina e per far ciò si affida a Paul Deveraux, alias il Cobra, un ex agente del controspionaggio che ha fama di essere un uomo senza scrupoli. Con l’aiuto del fido Calvin Dexter dà inizio ad un’offensiva su scala mondiale, dalle conseguenze imprevedibili.
Sono rimasta un po’ interdetta quando si è trattato di dare un giudizio a Il Cobra. Mi aspettavo un romanzo travolgente sulla scia de Il giorno dello sciacallo, invece manca di quel piglio immediato. Inizialmente non è facile star dietro a tutti i personaggi: americani, inglesi, colombiani, si fa fatica a capire i rispettivi ruoli, e a volte anche a seguire da che parte stanno. Per non parlare di tutte le agenzie governative citate – KGB, SIS, DEA, FBI, CIA, MI5, ZKA, BKA – che messe tutte insieme nel giro di poche pagine lasciano una gran confusione in testa. Ma il difetto più grande di questo romanzo è che per tutta la prima metà si ha l’impressione di leggere un manuale sul narcotraffico piuttosto che un thriller: dove si produce la cocaina, come viene raffinata, smerciata, tagliata e rivenduta, quali sono i trucchi per superare le dogane e come assicurarsi guardie corrotte. Insomma, se fossi uno spacciatore troverei in questa guida tutto quello che mi serve sapere!
Il Cobra sapeva cos’è la vera saggezza: è possibile tenere un segreto fra tre persone soltanto se due sono morte, e l’unico trucco sicuro è quello di andarsene prima che i cattivi si sveglino.
È solo nella seconda parte del romanzo che si entra nel vivo della vicenda, l’azione si fa più serrata ed effettivamente ci si lascia trascinare volentieri dal ritmo incalzante. Qui si riconosce il marchio di fabbrica di Forsyth anche se non con quella verve e quell’adrenalina crescente che sono i tratti distintivi dei suoi primi romanzi. Finale a dir poco sbalorditivo!
Insomma, lettura un po’ troppo altalenante e devo ammettere che in alcuni passaggi il dubbio che non ci sia Forsyth dietro a queste pagine mi è venuto! Do comunque una sufficienza (se pur con qualche riserva) se non altro per la fiducia che ripongo in questo grande scrittore.