Bernard Morane è uno scapolo incallito che non si lega a nessuna donna in particolare ma le ama tutte, senza falsità e senza pudori. Per rendere memorabili queste esperienze amorose, decide di scrivere un romanzo sulla sua stessa vita e sul rapporto che instaura con ciascuna amante.
Il motivo per cui questo libricino ha attirato la mia attenzione in mezzo ad una pila di libri usati e ingialliti è che ero curiosa di scoprire se un soggetto degli anni ’70 fosse in grado di arrivare ai giorni nostri senza quella patina di vecchiume. Il libro è la riscrittura a mo’ di romanzo della sceneggiatura del film L’uomo che amava le donne del 1977, ma per chi (come me) non conosce la pellicola è facile immaginare un Bertrand Morane più moderno, sul genere Gerald Butler, Jonathan Rhys Meyers o Jude Law – solo per citare attori che sul grande schermo hanno vestito i panni del donnaiolo. Il personaggio che esce da queste pagine però ha qualcosa del latin lover vecchio stile, un po’ faccia da schiaffi e un po’ romantico, che non si limita a possedere le donne ma le ama. Tutte? Sì, tutte. Chi per un motivo, chi per un altro. Perché Bertrand ha inseguito la felicità impossibile nella quantità, nella moltitudine.
La verità è questa: loro vogliono la stessa cosa che voglio io, loro vogliono l’amore. Tutti vogliono l’amore. Ogni genere di amore, l’amore fisico e l’amore sentimentale o anche semplicemente la tenerezza disinteressata di qualcuno che ha scelto qualcun altro per la vita e non guarda più nessuno. Io non mi trovo in questa situazione e perciò le guardo tutte.
L’uomo che amava le donne inizia con una narrazione in terza persona dove a parlare è una spettatrice, ma in seguito è lo stesso Bernard a raccontarci la sua storia attraverso il romanzo della sua vita. In questo modo noi lettori abbiamo due punti di vista diversi sulle vicende trattate: quello del tutto personale del protagonista, e quello esterno super partes – ma poi neanche troppo – di chi vede i fatti dal di fuori. Quello che ne esce non è un atto di accusa verso quest’uomo che non può fare a meno di passare da una donna all’altra. Al contrario, ci si scopre a parteggiare per lui, a gioire dei suoi successi e a rimaner delusi per una storia finita male.
Inoltre, pur essendo molto breve e scarno di particolari descrittivi, il racconto non fa rimpiangere la mancanza di una scenografia più dettagliata né di una caratterizzazione dei personaggi minuziosa: vengono ugualmente fuori dalla pagina magistralmente nitidi!