Dopo una vacanza di qualche secolo Dio è tornato in ufficio, in Paradiso, e per prima cosa chiede al suo staff un brief sugli ultimi avvenimenti. I suoi gli fanno un quadro talmente catastrofico – preti che molestano i bambini, enormità di cibo sprecato e popolazioni che muoiono di fame… – che Dio si vede costretto a rimandare giù il figlio per dare una sistemata.
A volte ritorno è un libro sopra le righe, graffiante, ironico e dissacrante, una rivisitazione piuttosto irriverente di tutto ciò che ci hanno insegnato dal punto di vista religioso, dogmi e convinzioni opportunamente corretti e fondamentalmente tante verità epurate da bigotteria e ipocrisia.
In sostanza immaginate che Dio, dopo il duro lavoro della creazione della terra e dopo aver iniziato a mandare il mondo per un certo verso, si prenda una vacanza di una settimana, che il Rinascimento sia appena cominciato. Purtroppo in paradiso il conteggio temporale è diverso e, quando torna, fresco e riposato dalla sua bella settimana di ferie, ormai siamo nel nostro secolo e il mondo sta andando a rotoli: inquinamento, genocidi, pedofilia, guerre.
Qualcuno ha stravolto il significato della Bibbia: eppure Dio credeva che sarebbe stato facile seguire quell’unico comandamento che aveva tramandato. Cos’era che non avevano capito in quel “FATE I BRAVI”?
Ma Dio non è vendicativo; così anziché premere il pulsante “Reset” decide di rimandare suo figlio Gesù sulla terra e, beh… Non aspettatevi di leggere di un classico Gesù con la tonaca e i sandali da fraticello… Decisamente questo è un Gesù ganzo, alla nostra portata: indossa Converse e magliette scolorite, assomiglia a Kurt Cobain, fuma erba, beve birra e se ne va in giro con i tipi emarginati dalla società. Ma soprattutto suona la chitarra in maniera DIVINA!
Naturalmente la storia si ripete e Gesù avrà il suo bel da fare a convincere la gente che lui è il figlio di Dio.
John Niven ha lavorato per anni nell’industria discografica, e di musica se ne intende; belle le descrizioni sulle performance musicali di Gesù e dei suoi amici.
Come succede tante volte, ci sono parti meno scorrevoli di altre. Il romanzo, nonostante i sei grandi capitoli, si divide in tre parti: il paradiso, Gesù sulla terra e il dopo Cristo. Poteva anche venirne fuori un polpettone, invece credo che non sarebbe male adottarlo come testo per il catechismo (è ironico eh?!).
Vivere con una buona dose di buon senso, lottare per la verità, evitare i rancori verso il prossimo, cercare la felicità in se stessi, essere disponibili ad aiutare gli altri quando serve… Credo siano insegnamenti fondamentali per una buona vita.
Leggetelo, perché il massimo che può capitarvi è che impariate qualcosa di buono e che vi facciate quattro risate.