Due uomini, George e Lennie, lavoratori stagionali che viaggiano sempre in coppia. George è intelligente, forte, buono e scaltro. Lennie è un gigante con il cervello di un bambino che non ha alcuna colpa o alcun potere sulle azioni che compie. George gli guarda le spalle, lo protegge, cullandolo nel sogno di un futuro idilliaco, con una casa e una terra tutta loro, dove allevare conigli e coltivare piante, senza dover più lavorare per altri. Un sogno a cui entrambi credono.
La similitudine tra uomini e topi, a cui Steinbeck si ispira per il suo racconto, costituisce il nodo focale della storia: è l’immagine di un’umanità speranzosa e prevaricata, rappresentata da umili braccianti, costretti a lavorare, per una paga modesta, nei campi dei ricchi proprietari terrieri.
Ma non c’è solo questo nel breve romanzo. C’è il valore dell’amicizia, c’è la speranza che si infrange contro la dura realtà, c’è anche una natura crudele che elimina ciò che “non serve”. C’è commozione.
Ma sopra ogni cosa credo che il tema principale sia la solitudine. Quella di George che rinuncia ad avere una famiglia per Lenny, quella di Lenny la cui ingenuità e innocenza non può servire in un mondo in cui la prima e unica occupazione è quella di sopravvivere. Quella della moglie di Curley, incompresa da tutti. Quella di Candy che teme di seguire il destino del suo cane, ormai vecchio e “puzzolente”.
«Un uomo ammattisce se non ha qualcuno. Non importa chi è con lui, purché ci sia. Vi so dire» esclamò, «vi so dire che si sta così soli che ci si ammala.»
La prosa di Steinbeck con la traduzione di Pavese è semplice, proprio come erano le persone a cui l’autore voleva indirizzare questo libro. Ma se i dialoghi portano il lettore in un mondo contadino in cui il linguaggio diventa accessorio alla descrizione della realtà, le descrizioni dei luoghi ci conducono in un mondo in cui le parole la creano.
Il finale, seppure intuibile, sconvolge; e non sono riuscita a non commuovermi di fronte all’ineluttabilità di certi meccanismi dai quali l’uomo non sfugge mai.