Pietro, ex sacerdote, si fa assumere come portiere di uno stabile di Milano. Il suo arrivo segna l’inizio di una serie di scoperte che cambieranno la sua vita e quella degli altri condomini.
Ne Il senso dell’elefante, Marco Missiroli tratta il valore dell’essere padre: protettore, amico, confidente, salvatore e, in tutto e per tutto – come ogni elefante –, devoto al proprio figlio.
Una scrittura fluida che tira via le pagine una dietro l’altra. Ma è una scrittura frammentaria, che svela poco per volta i segreti che nascondono i singoli personaggi. E non sono personaggi facili, anzi. Tutte macchiette particolari e a loro modo uniche: l’avvocato omosessuale, impiccione ma riservato; il ragazzone ritardato in cerca dell’amore; sua madre, sola e dedita unicamente alla cura di quel figlio strambo; l’unica bimba del palazzo, vezzeggiata da tutti i condomini; la donna elegante e vamp, tutta trucco e cotillon; e il medico dal cuore tenero, disposto a tutto pur di aiutare i suoi pazienti. Infine c’è Pietro, voce narrante ma pienamente integrato in questo condominio sopra le righe, dove ci si aiuta, ci si sostiene, ci si riconosce parte di un qualcosa di importante, di una famiglia sui generis.
Questo è un romanzo che si fa leggere volentieri e, nonostante i tanti temi scottanti trattati, non risulta mai pesante. Quello che però non mi ha convinto è l’eccessiva presenza di drammi che ne fanno quasi una raccolta di casi umani segnati da infelicità, insoddisfazioni, rimorsi e rancori. Fra tutti, quelli di Pietro, disilluso dalla vita:
«Sapevo che essere lasciati da Dio non è roba da agenzia matrimoniale. E che fare il portinaio è un buon antidoto contro il vuoto.»
«Sono io che ho lasciato Dio.»
«Allora deve averla fatta grossa, Nostro Signore. L’ha tradita?»
Il portinaio sorrise. «Per tutta la vita.»
La pecca di questo romanzo è quella di prendere di tanto in tanto una piega poco verosimile, lasciando il lettore smarrito di fronte a una poco ortodossa gita fuori porta o ad un altrettanto inverosimile rapporto tra condomini. Ad ogni modo, lettura piacevole e appagante!