Mr. Johnson è un violinista famoso che ha deciso di abbandonare le scene; Anna si mantiene facendo le pulizie, Natascia sogna un futuro col fidanzato, Giovannino è un bimbo educato e saggio, Mrs. Johnson è una donna di mondo chic ed elegante. E poi c’è Alice, schiva e sola, attenta osservatrice dell’animo umano.
Più ancora di Mal di pietre – il libro che ha fatto conoscere Milena Agus al grande pubblico – Sottosopra è una favola dei nostri giorni dove temi attuali come l’emarginazione, l’omosessualità, la solitudine, il sesso, la cura eccessiva per l’aspetto esteriore e, soprattutto, la paura della morte vengono trattati con delicatezza.
Alice, protagonista e io narrante di questo romanzo, racconta le vicende degli abitanti di un palazzo sopra le righe, dove chi sta sotto vuole star sopra e viceversa. Emergono così i segreti, le nevrosi e i desideri dei personaggi: Mr. Johnson, bizzarro vecchietto che ha tutte abitudini al rovescio; Anna che non ha denaro sufficiente per pagare l’affitto ma compra biancheria intima erotica; Mrs. Johnson, una vamp rifatta e annoiata dalla routine; Natascia ossessionata dall’idea di essere tradita dal fidanzato. L’unico ad avere una parvenza di normalità è il figlio dei signori Johnson, saggio e affettuoso con tutti.
“Ma quali sono le cose normali?” le chiesi.
“Quelle che fa la maggioranza delle persone! Essere normale è quando somigli a tutti gli altri”.
“No, perché se sei matto e sei in manicomio somigli a tutti gli altri matti, ma non sei normale!”
“Le cose normali sono quelle naturali!”
“In natura c’è di tutto”.
“Quelle dove il sotto è sotto e il sopra è sopra!”
“Ma non vuol dire niente. Comunque, le cose, quelle che non sono normali, dipende tutto da come le prendiamo”.
A sprazzi affiora anche il ricordo dell’infanzia di Alice, un’infanzia infelice che l’ha portata ad essere allontanata dai suoi coetanei. Come se la sofferenza fosse un male contagioso da cui stare alla larga. Per questo adesso è convinta che l’unico modo per tenersi stretta gli uomini è quello di diventare una macchina del sesso. Eppure lei, la signorina nessuno, che si chiude in se stessa per non essere ferita, alla fine è travolta dalle vite degli strampalati inquilini del suo palazzo. E, così, la loro diventa una famiglia: bizzarra, complessa, sottosopra, ma pur sempre una famiglia!
La vita ci riempie il cuore e non possiamo sempre mandarla via.
Tra le pagine di questo libro, Milena Agus tratteggia una Sardegna luminosa e colorata, ma non disdegna di parlare anche di una Cagliari meno appariscente, dove l’odore di salsedine si mescola a quello di fritto e di catrame.
Il tutto con uno stile lineare, asciutto, senza tanti fronzoli, ma non per questo elementare o banale. E qua e là qualche espressione dialettale che ci ricorda quanto è bella e varia la nostra lingua italiana.