Una “commistione di cecità, disperazione e vigliaccheria”: sarebbe il perfetto mix per un romanzo di fantasia di sicuro successo, se non fosse che quella raccontata da Carrère non è finzione, ma pura realtà.
Narrativa straniera
Un thriller psicologico commerciale, ma non necessariamente questo termine si accompagna ad un’accezione negativa.
Lo stile impeccabile di queste pagine ripaga del ritmo un tantino troppo rallentato ma, nel complesso, magnetico.
Isabel Allende scova tre vite simili a milioni di altre ma le rende speciali.
La scrittura innovativa e una tematica sopra le righe sono le note distintive di questi magnetici racconti in cui l’assurdo e il fato la fanno da padroni.
Dietro la porta chiusa della protagonista si nascondono una nobiltà d’animo e un altruismo non convenzionali. Ma d’altronde in lei niente è convenzionale: ogni suo comportamento è portato all’eccesso, nel bene e nel male.
Una storia buona sul senso dell’amicizia e sul bisogno di trovare qualcuno con cui condividere le avversità della vita.
Un thriller abbastanza avvincente, contorto in alcuni passaggi ma tutto sommato piacevolmente intrigante.
Indignazione, pena, ma anche un moto di speranza e fiducia nei sentimenti più puri: queste sono le emozioni che regala il primo (ma non meno maturo) romanzo della Némirovsky.
Uno di quei libri in cui una sequela interminabile di episodi del tutto slegati tra loro vengono buttati giù tanto per riempire una pagina. Peccato l’idea di partenza era buona!