Per parlare del suicidio di una madre ci vogliono le palle; farlo senza cadere nel pietismo ancora di più.
Recensiti da voi
Otto anni ci sono voluti a Simona Vinci per dare alla luce questa “creatura”: crudele, spietata, agghiacciante, scioccante. Vera.
Che Simenon sia un grande scrittore non ci sono dubbi, ma in questo libro è riuscito a cogliere e a rappresentare un dramma che finisce con lo stritolare, oltre che il personaggio principale, anche il lettore.
Storia profonda e bellissima nella sua semplicità.
La storia di un amore che, per quanto immenso, non ricuce lo strappo di un abbandono.
Un romanzo che non si legge tutto d’un fiato, ma si apprezza man mano che si procede nella lettura, fino all'ultima delle 540 pagine.
Sostenuto da una scrittura audace ed al tempo stesso brillante, Paul Beatty ci regala un libro memorabile.
Inoltrandoti nella lettura ti accorgi che sono molto ben spiegati i pensieri, i timori, le gioie e i desideri di ognuno, tanto da ritrovare nei personaggi qualcuno dei tuoi conoscenti, se non addirittura te stesso.
Ancora una volta Amelie Nothomb ci parla di amore e di morte e lo fa attraverso il dialogo interiore di un uomo con la sua coscienza.
Un romanzo che descrive in modo diretto e reale il disagio di molti giovani, la volontà di appartenenza a un gruppo a tutti i costi, il non volere tirarsi indietro, qualunque sia la posta in gioco.