Consiglio questo libro a coloro che vogliono scegliere di amare, di sognare, di scappare, di restare, di osare, di rinunciare, di crescere, di ritrovarsi, di piangere a grandi singhiozzi, di essere se stessi nel bene o nel male.
Recensiti da voi
Una violenza che è l’unica lingua che si parla quando si deve far rispettare la regola.
Una storia incredibilmente bella, che mi ha colpito per la grande maestria e la potenza creativa dell’autore, lasciandomi alla fine sazio di piacere.
In questo romanzo c’è il valore dell’amicizia, c’è la speranza che si infrange contro la dura realtà, c’è anche una natura crudele che elimina ciò che “non serve”. C’è commozione.
Un romanzo che non mira tanto a scatenare forti emozioni, quanto invece a generare riflessioni… e a costringerci, di fronte a ciò che riteniamo inaccettabile, a non girare la testa dall’altra parte.
Un libro discontinuo, con parti deliziose, ironiche, leggere, spumeggianti e altre più lente e nozionistiche.
Un libro sopra le righe, graffiante, ironico e dissacrante.
Roth scrive benissimo, chiaro, cristallino. Esprime in modo sublime i sentimenti e i pensieri dell’animo umano mentre capisce che la terra, che credeva ben solida sotto i suoi piedi, sta franando, che stanno franando le sue certezze e le sue illusioni di una vita perfetta e inattaccabile.
McCarthy riesce ad inchiodarti alla pagina, permettendoti di entrare nelle ansie dell’uomo, che ha scelto la vita e si confronta quotidianamente con la morte, il terrore, la caduta dell’essere umano, privato di tutto persino, dell’anima.
Questo libro è da leggere, questo libro è un capolavoro.
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