Un romanzo che mette in luce gli istinti umani in tempo di guerra e la capacità di adattamento al solo scopo di sopravvivere.
Romanzo
Non il miglior Koch, a dire il vero, ma la sua scrittura graffiante e senza fronzoli è comunque da lodare.
Quella raccontata da Lia Levi è una storia semplice inquadrata in una cornice ben più complessa: l’Italia nel periodo che va dalla promulgazione delle Leggi razziali alla fine della seconda guerra mondiale.
Un libro sulla presa di coscienza di chi si è veramente e di come realizzare ciò che si desidera.
Un romanzo corale che si snoda intorno ad una malattia, l’Asperger, di cui si colgono le sfumature e gli effetti che provoca su chi ne è affetto e sui suoi familiari.
Una tranquilla riunione di famiglia si trasforma in una resa dei conti (per qualcuno particolarmente amara e dolorosa).
La vita dell’angelo della morte dopo la fine della guerra diventa materia per un avvincente quanto rocambolesco romanzo d’avventura.
Con toni a tratti poetici, l’autrice ci racconta una storia potente di sopraffazione e violenza, vista con gli occhi innocenti dei bambini.
La storia di un’amicizia solida che dovrà fare i conti con l’ascesa del nazismo.
Un libro indimenticabile e straziante, la cui potenza sta nell’aver lasciato parlare la gente comune, senza aggiungere orpelli letterari: è la parola semplice, veritiera a colpire dritto al cuore del lettore.