L’ex agente dell’FBI, Will Piper, crede di aver chiuso i conti con la biblioteca dei morti fino a quando suo figlio Philip non scompare nel nulla. Le sue tracce si perdono in Inghilterra e sono coinvolti dei misteriosi Custodi della biblioteca. Ma di quale biblioteca si tratta? Siamo nel 2026 e la data X (quel 9 febbraio 2027 annunciato come Fine dierum) è ormai alle porte…
Con I custodi della biblioteca si chiude la prima e più famosa trilogia di Glenn Cooper. A quanto pare esiste un quarto episodio che però è stato distribuito solo in digitale, quindi per quanto mi riguarda le vicende di Will Piper e di Vectis si chiudono qua!
Come già per il secondo episodio, anche in questo caso non mi trovo d’accordo con molti dei commenti comparsi sul web, che ne parlano come di un flop assoluto. A mio parere, è la conclusione più azzeccata per mettere un punto sugli enigmi lasciati in sospeso nei precedenti libri. Non solo, ma credo che sia il vero sequel de La biblioteca dei morti, perché riprende il filo proprio lì dove si era interrotto – ossia dall’incendio della biblioteca di Vectis – mentre Il libro delle anime è come un intermezzo non indispensabile ai fini della storia e nettamente inferiore agli altri due capitoli.
Le prime 300 pagine le ho letteralmente divorate, visto che hanno la stessa intensità, la stessa suspense e la stessa imprevedibilità dei thriller a cui Cooper ci ha abituati. È stato un po’ come una rimpatriata tra vecchi amici, con personaggi che ormai abbiamo iniziato ad amare. E ovviamente non manca il consueto saltellare da uno spazio temporale all’altro.
Questo diario giunge a conclusione il secondo giorno del mese di febbraio del 1775. Lo spettacolo strabiliante delle Biblioteche di Vectis e di Pinn resterà tra i miei più vividi ricordi finché non esalerò l’ultimo respiro. Ho visto coi miei occhi il futuro dell’umanità, che si preannuncia tetro e luminoso insieme.
Poi qualcosa si perde e sembra di essere entrati in un western vecchia maniera con sparatorie a destra e a manca… e spuntano una serie di dettagli che in effetti sono poco credibili.
Ma il finale – anch’esso bistrattato da molti lettori – mi ha rimesso in pace col mondo e ancora una volta Glenn Cooper non mi ha delusa. Alla prossima…