Martin e Max sono proprietari di una galleria d’arte in America ma presto Martin torna in Germania e tra loro inizia una corrispondenza che li vede dibattere non solo di affari, ma anche della situazione politica tedesca.
Destinatario sconosciuto è un romanzo breve della scrittrice Kressmann Taylor, che racconta la corrispondenza tra due amici di vecchia data che dibattono, tra le altre cose, dell’ascesa di Hitler.
Ma la loro non è solo una posizione fisicamente lontana – uno vive in America, l’altro è tornato in Germania – ma si assesta su due fronti opposti della battaglia – l’uno è ebreo, l’altro è cristiano e via via più convinto dell’operato del Führer.
La razza ebraica è un problema scottante per ogni nazione che la ospiti. […] Ma questo problema degli ebrei è soltanto un dettaglio: sta accadendo qualcosa di molto più importante.
Attraverso le lettere di Martin scopriamo quanta fiducia i tedeschi ripongano nella rinascita della Patria dopo anni di patimenti e umiliazioni, con quanto entusiasmo acclamino Hitler, un uomo d’azione, una “spada sguainata” che li condurrà a un grande futuro. E se per ottenere una vittoria si deve sacrificare qualcosa (o qualcuno) questo è un piccolo prezzo da pagare.
Ahimè, Max, so che tutto questo ti rattristerà, ma devi capire. Le rivoluzioni sono molto più importanti degli uomini che le scatenano.
Il romanzo è composto unicamente da diciannove brevi lettere in cui si fa sempre più netta la discrepanza tra i due amici, fino all’impensabile finale dal fortissimo impatto emotivo, un finale che fa accapponare la pelle e chiude il cerchio sul destino di Max e Martin.
Un piccolo capolavoro che in pochissime pagine tocca temi quali l’amicizia, l’amore, la lealtà e il tradimento con un ritmo serrato che non lascia scampo.
E se consideriamo che il romanzo è uscito nel 1939 ma già l’anno precedente era stato pubblicato sulla rivista “Story”, si capisce come abbia precorso i tempi e colto il clima di terrore che sarebbe stato lampante solo qualche anno dopo, a guerra iniziata.