Isabel e Larry sono fidanzati da tempo quando lui, tornato in patria dopo aver combattuto nella Grande guerra come aviatore e aver assistito alla morte di un compagno, mostra una forte insofferenza per la vita a Chicago e decide di partire per l’Europa. Pur provando ancora gli stessi sentimenti per lui, Isabel rompe il fidanzamento perché non è disposta a cambiare il proprio stile di vita per seguirlo nelle sue avventure. Passano gli anni, ma tra i due resta un legame fortissimo.
Insieme a Schiavo d’amore e Il velo dipinto, Il filo del rasoio è considerato il capolavoro di Somerset Maugham. In questo romanzo l’autore racconta la vicenda amorosa di Isabel, giovane di buona famiglia, e Larry, reduce di guerra, disilluso e stanco delle dinamiche della società borghese a cui appartiene. La loro vita viene ricostruita in un arco di tempo di oltre dieci anni attraverso la conoscenza diretta del narratore stesso ma anche grazie ai frequenti resoconti di Elliott Templeton, zio della ragazza.
Elliott è il prototipo del gentleman che sa godere dei piaceri materiali e per il quale è fondamentale essere accolto nella cerchia giusta.
La società era la sua vita, un ricevimento il suo respiro, non esservi invitato un affronto, la solitudine una mortificazione; e, ormai vecchio, aveva una paura tremenda.
Niente di più lontano dall’attitudine di Larry, che invece non si cura affatto di dove abita, di cosa indossa e tanto meno di cosa pensa la gente del suo stile di vita e delle sue prospettive future.
Sentii una conoscenza più che umana impossessarsi di me, tutto ciò che era stato confuso si chiariva, tutto ciò che mi aveva turbato trovava spiegazione. Una felicità così grande che era una sofferenza, e lottai per liberarmene, perché sentivo che se fosse durata un istante di più sarei morto; eppure, era un’estasi tale che ero pronto a morire pur di non rinunciarvi.
Una dicotomia quella dei due personaggi che segna una spaccatura nel rapporto tra Larry e la bella ma viziata Isabel.
Maugham descrive in modo mirabile la vita borghese nei salotti parigini e la vivace frequentazione in Costa Azzurra, dove lo stesso scrittore trascorse gli ultimi anni immerso in un’atmosfera di convivialità intellettuale e letteraria.
C’è molto di Maugham anche nel personaggio di Larry con quello spirito d’avventura e quella sete di conoscenza che lo portano a girare il mondo, ad avvicinarsi alla filosofia orientale e a tenere un certo distacco dalla frivolezza della vita borghese.
Come già in altre opere, ritroviamo anche qui la consuetudine dell’autore di riferirsi direttamente al lettore, chiedendogli di colmare le lacune e invitandolo a prendere le dovute distanze rispetto a situazioni che riporta come testimone indiretto e non per averne partecipato in prima persona.
Il filo del rasoio è un romanzo imperdibile, fluido nella struttura narrativa e strepitoso nella resa caratteriale dei personaggi e dell’atmosfera in cui è immersa la storia.