Figlie di un rispettabile e ricco proprietario terriero, Olga e Nadia decidono di vendere la terra perché i tempi sono cambiati e loro si sono trasferite altrove con le famiglie. Dovranno però rendersi conto della complessità di trovare un acquirente e di sbrogliare la matassa di cavilli burocratici spesso assurdi e senza senso.
Era tra i candidai al Premio Strega 2020 La nuova stagione, il romanzo di Silvia Balestra ambientato nelle campagne marchigiane dove vendere un terreno diventa una vera e propria odissea.
Le due protagoniste Olga e Nadia e la loro madre Liliana impiegano anni a trovare un’offerta che si possa definire seria, anni in cui incontrano gente di ogni risma, dagli ex mezzadri del padre a delegati di società multinazionali che vogliono rimanere in incognito.
Quel che è più evidente è che quello della vita agreste è un mondo maschile, fatto dagli uomini per gli uomini, un mondo in cui le tre donne sono malviste.
Prima le difficoltà di trovare un compratore, poi la lettera di espropriazione di un pezzo di terreno per farci passare delle tubature idriche, infine la questione molto spinosa delle palme. Palme che nessuno vuole più, palme infestanti, difficili da estirpare, costose da smaltire. Un vero grattacapo per le due sorelle Gentili che un po’ la prendono a ridere e un po’ ci perdono il sonno.
Dunque era questo, il diventare definitivamente adulte […] Disperarsi per una lettera di esproprio invece che per una lettera d’amore finito. Farsi battere il cuore per il pagamento andato a incasso invece che per la voce di quel tipo così affascinante. Piangere per colpa di uno sconosciuto geometra di Collesailcavolo invece che per la partenza di un fidanzato. Stare sveglie la notte per il terrore di aver sbagliato a mettere una firma su un pezzo di carte e non per quella telefonata dell’amato attesa per ore e mai arrivata.
La vendita della terra diventa un pretesto per entrare nelle vite dei personaggi, in primis quelle delle due sorelle e della vecchia madre che ne combina di ogni e parla a sproposito mettendo le figlie in situazioni imbarazzanti, ma anche di chi è coinvolto nella vicenda anche solo di striscio. Si sa, nei piccoli comuni tutti sanno tutto: così scopriamo frammenti di vita del geometra incaricato della vendita, dei compratori, dei vicini confinanti, dei contadini della zona.
Le peripezie delle due protagoniste si intrecciano di sfuggita con il giallo della morte di una donna del posto. In questo caso la Balestra devia abbondantemente dal filone principale e mette le mani su una storia di violenza rimasta irrisolta per anni. L’escamotage le permette di focalizzare l’attenzione sulle indagini del maresciallo che conduce le indagini e sul passato delle tre donne che per ultime sono entrate in contatto con la vittima. Se, come ho detto, si esce dai binari della questione della vendita, è proprio in questo racconto che la narrazione si fa più omogenea e aggiunge quel pizzico di suspense che rende il tutto più intrigante.
A parte la trama, la nota vincente di questo romanzo è il modo in cui l’autrice si cala nel mondo rurale e dialettale, dando libero sfogo all’ironia (amara) di come si muove la burocrazia italiana.