In seguito alla morte della zia Rosamond, Gill e le sue figlie si ritrovano ad ascoltare le cassette che la zia ha registrato perché fossero recapitate a Imogen, una ragazzina cieca di cui si sono perse le tracce da oltre vent’anni. Su quei nastri è incisa la storia del legame che le unisce…
Non so dire quale sia il segreto del successo di questo La pioggia prima che cada, ma per quanto mi riguarda questo libricino di poco più di 200 pagine è stato una piacevolissima scoperta.
La scrittura di Jonathan Coe è ipnotica ed è difficile staccarsi dalle descrizioni di queste fotografie che scorrono tra le mani della narratrice, la vecchia zia Rosamond, che affida i ricordi di una vita a delle cassette registrate prima di morire. Il racconto che ne esce è una serie di episodi della sua vita in cui si percepisce l’intensità del legame con la cugina (e sorella di sangue) Beatrix. Negli anni successivi poi si lega in modo ancor più stretto con la figlia di lei Thea e con la nipotina, Imogen.
Quest’ultima è la destinataria di questi spaccati di vita perché è lei che ha pagato il prezzo più caro. Prima di lei, la madre e la nonna sono state amate poco e male, e un destino affine sembra scritto anche per la piccola Imogen. A quanto pare, la difficoltà nel gestire i rapporti madre-figlia è nei geni di famiglia, una condanna che macchia in modo indelebile le loro vite.
Quella di Rosamond è una lunga e accorata conversazione con una nipote che non conosce, ma a cui sente di dover regalare la storia delle sue origini, dandole così modo di fare pace con il suo passato controverso.
Niente avrebbe mai rimediato alla tua perdita della vista; niente avrebbe cancellato la tragedia in cui tu e tua madre eravate rimaste coinvolte. Ma qualcosa di buono poteva pur venire da questa situazione: ne ero sicura. Ti avremmo preso sotto la nostra ala protettrice e, a dispetto di tutto, ti avremmo dato un’infanzia meravigliosa: l’infanzia più ricca e piena d’amore che si potesse immaginare. Ti avremmo dato tutto ciò che tua madre non aveva mai avuto. In questo modo, da una generazione all’altra, la bilancia della giustizia sarebbe tornata in pari.
Un romanzo tutto al femminile, incentrato sulla vita delle donne che hanno avuto come epicentro la generosa e sempre presente Rosamond, la zia-zitella, quasi un angelo custode.
Alcune pagine sono divertenti, altre commoventi, altre ancora fanno indignare per la violenza inaudita – è sempre difficile rimanere indifferenti quando in ballo c’è un maltrattamento su un bambino.
Ma ogni pagina è caratterizzata da una resa descrittiva minuziosa ma mai fredda, mai vuota di sentimento, che permette di vederle davvero quelle fotografie. Non solo con la vista, ma con il cuore.