Frankie sta attraversando un periodo difficile sia dal punto di vista professionale che sentimentale e trova serenità solo tra le pagine dei suoi libri preferiti. È grazie a loro che cercherà di dare nuova linfa vitale alla sua carriera e soprattutto di trovare l’anima gemella.
La vita inizia quando trovi il libro giusto. Un titolo che è tutto un programma e strizza l’occhio a tutti gli amanti della lettura – in particolare quelli che non hanno ancora trovato l’amore con la A maiuscola. Ed è proprio a loro che le due autrici, Ali Berg e Michelle Kalus, si rivolgono attraverso le avventure e le disavventure della protagonista.
Frankie è una scrittrice giovane che, dopo il successo del suo primo libro, ha collezionato una serie di stroncature per il secondo. Motivo per cui ha chiuso con la scrittura e si è rintanata tra le confortanti mura di una libreria insieme alla sempre presente (e purtroppo infantile) amica Cat. Non va meglio sul versante amoroso, visto che le sue storie si sono sempre concluse con un niente di fatto. Da qui l’idea di conciliare il suo amore per la lettura con la possibilità di conoscere uomini interessanti e che condividano la sua stessa passione.
Sono salita a bordo del treno delle 17.42 per Alamein, armata di un buon libro e con un briciolo in meno di rispetto per me stessa. Il mio piano? Usare le mie conoscenze letterarie profondamente critiche – perché, siamo onesti, in realtà giudichiamo i libri dalle loro copertine – per vagliare e scartare i pessimi ragazzi e i pessimi lettori. Usando le parole straordinarie e inguaribilmente romantiche di alcuni dei miei romanzi preferiti, sono decisa a trovare un uomo dall’aspetto semidecente che sappia farmi ridere.
A questo punto Frankie dissemina i vagoni dei treni dei suoi libri preferiti (e, diciamocelo, già questo è strano: quale lettore appassionato cederebbe la sua copia del libro del cuore?) e documenta il tutto in un blog che in breve tempo spopola in rete.
Da qui la storia prende una piega abbastanza surreale, tra incontri con squilibrati e appuntamenti con un uomo apparentemente perfetto ma dal passato sofferto.
I personaggi sono delle macchiette stereotipate: l’amica invadente e manipolatrice che giustifica tutte le scemenze che dice e fa con la scusa degli ormoni della gravidanza; una madre eccentrica e opprimente che compare nei momenti meno opportuni; un ipotetico fidanzato che sarebbe il principe azzurro se non fosse per una ex con cui non si può reggere il confronto. Per non parlare della gamma di tutti gli spasimanti che trovano i suoi libri e la contattano per incontrarla – chiaramente tutti (o quasi) immaturi, stalker o perfetti cretini.
Mi sono chiesta: se è vero che i lettori forti sono perlopiù donne, possibile che ad arraffare quei romanzi lasciati incustoditi siano uomini? E non parliamo di romanzi qualunque, ma “inguaribilmente” romantici.
Peccato perché l’idea del blog e dell’esperimento sociale l’ho trovata promettente ma alla fine tutto diventa ripetitivo, noioso e fin troppo sopra le righe.
Per inciso, arrivata al funerale della tartaruga con il maglioncino a collo alto fatto a mano ho capito che non era proprio un libro nelle mie corde.
Quello che salvo di questo romanzo è il costante riferimento a personaggi letterari noti e meno noti e ai titoli menzionati: alcuni dei quali ho amato molto anch’io, mentre qualcun altro è andato ad allungare la mia (già infinita) lista di libri da comprare.