Chiyo è una ragazzina povera ma dall’aspetto incantevole che viene portata via dal paesino in cui è nata e venduta ad una okiya di Kyoto per diventare una geisha. Quando però i suoi tentativi di fuga si rivelano fallimentari e capisce che non potrà ricongiungersi con la sua famiglia, Chiyo si rassegna e fa di tutto per diventare una geisha affermata. Non sa però che nel suo destino è scritto che lei diventi “Sayuri”, la più prestigiosa geisha di Gion.
Grazie a questo libro, sono stata – purtroppo solo per una manciata di giorni – in Giappone, ho passeggiato per le strade della Kyoto degli anni ’30 e ’40, ho visitato il quartiere di Gion, ammirando le colorate lanterne di carta e aspirando a pieni polmoni il profumo dei ciliegi in fiore.
Ho visto con i miei occhi e da molto vicino le geishe di una volta, il loro apprendistato, le loro abitudini e le strategie di seduzione. Ero presente alla cerimonia della vestizione e alla lunga seduta per acconciare i capelli di un’apprendista geisha (venendo a conoscenza dei significati simbolici che una semplice pettinatura nasconde); ho camminato sui sandali di legno in equilibro precario; ho dormito su un futon con il takamura (il tipico sostegno per la testa che consente di non rovinare l’acconciatura); ho versato sakè a importanti uomini e li ho intrattenuti con danze tradizionali.
Ma ho visto anche l’infrangersi delle illusioni, la sofferenza e l’amarezza per ciò che si desidera ardentemente ma che non si può ottenere.
Non è per una geisha desiderare. Non è per una geisha provare sentimenti. La geisha è un’artista del mondo, che fluttua, danza, canta, vi intrattiene. Tutto quello che volete. Il resto è ombra. Il resto è segreto.
Tutto questo è Memorie di una geisha: un libro che apre uno spiraglio su un mondo avvolto da un’aurea di mistero e che finalmente nobilita agli occhi di noi occidentali l’attitudine – e non la professione – di una geisha.
Un libro intenso, emozionante… indimenticabile. Assolutamente da leggere e da rileggere.