Matteo è un uomo che sceglie di fare il padre a tempo pieno per non perdersi nulla, ma proprio nulla, della crescita delle sue tre figlie e grazie a loro scopre la gioia delle piccole cose e la risposta alle domande cruciali della vita di ciascuno di noi.
Nel suo primo libro, Notti in bianco, baci a colazione Matteo Bussola racconta la vita di tutti i giorni con le sue bambine di otto, quattro e due anni. Quelli che ci regala in queste pagine sono spaccati di vita quotidiana, brevi sketch da cui emergono l’affascinante mondo dei piccoli e l’infinito amore di un genitore.
Le mie figlie alimentano me e mi ricordano che essere padre significa vivere in bilico tra le responsabilità e l’abbandono, tra la forza e la tenerezza. E che questo vale per tutto.
Matteo è un padre che ha preferito la famiglia ad un lavoro sicuro e ben pagato, che disegna fumetti nei ritagli di tempo o all’alba, quando le bambine dormono, per non togliere loro del tempo da passare insieme. Tempo prezioso, il più importante.
È un padre con poche ore di sonno sulle spalle, tracce di bava sulla felpa, briciole di biscotti nelle pieghe del maglione. Eppure è un uomo felice, realizzato nel suo ruolo di genitore, paziente quando trova la piccola Melania a colorare il pavimento, attento a misurare le parole quando Ginevra gli chiede di spiegarle l’amore.
Matteo ogni giorno scopre che i momenti migliori della giornata sono quelli passati con le piccole che, a modo loro, gli insegnano il senso più profondo dell’esistenza.
Quando mia figlia mi spiega la vita in macchina, dopo capisco sempre tutto meglio.
Un romanzo semplice e diretto, irresistibile durante i botta e risposta tra questo padre e le sue figlie, delicato nel suo spiegare l’amore puro, divertente quando descrive le reazioni della gente a questa sua scelta di vita controcorrente.
Stilisticamente Bussola non usa paroloni, non si erge a paladino della letteratura alta, ma dà la sua testimonianza di uomo e padre, con un tocco di ironia e profondità.