Per volontà del pediatra, Marina deve trascorrere un mese in montagna per dare la possibilità al figlio Marco di respirare aria pulita. Da sola, senza l’aiuto del marito Mario, si imbarca in questa avventura che, nonostante le iniziali difficoltà, si rivelerà piena di sorprese.
Ho finito Quando la notte già da qualche giorno e prima di scrivere le mie impressioni ho preferito procurarmi il film omonimo e tirare le somme. Perché? Perché diffido dei registi che si danno alla scrittura: mi sembra un po’ un ripiego facile per chi un nome se l’è già fatto e non avrebbe bisogno di misurarsi in un’altra arte.
Bene, non è questo il caso. Questa premessa è doverosa perché se il libro all’inizio non mi aveva entusiasmato più di tanto, è solo dopo aver visto la resa in televisione che ho capito l’importanza di dettagli a cui non avevo dato la dovuta importanza. Uno su tutti: i continui salti temporali sul passato dei protagonisti, che all’inizio mi avevano infastidito e che invece – mi sono resa conto a posteriori – fanno il personaggio, quello di Marina in particolar modo.
Lei è una madre insicura, con dubbi e preoccupazioni che ogni neomamma potrebbe provare trovandosi da sola con una creatura che si affida completamente a te, che dipende da te in tutto e per tutto. Le insicurezze e il senso di inadeguatezza la rendono così umana che, pure quando commette sbagli madornali e deprecabili, il lettore è con lei, non la condanna, ma ne comprende le nevrosi.
Felicità, infelicità, che cazzate, Manfred. Tu mi hai preso a calci per farmi alzare da dietro la porta. Così è quando hai un figlio, la vita ti prende a calci, se non lo sai provi a scansarti, pensi di poterli evitare. Se lo sai li incassi, tieni duro, ami e odi, perché è questo che devi fare, e lo devi sapere. Io ora lo so perché ti ho incontrato.
Anche di Manfred si può dire che è un uomo imperfetto: non è stato un buon marito e probabilmente non è un padre impeccabile. È rude, limitato e chiuso nelle sue convinzioni. A volte è gratuitamente crudele. Ma dietro la corazza che si è costruito si nasconde un cuore che batte, che si intenerisce, che si innamora e freme di passione.
Due persone molto diverse, con vissuti diametralmente opposti, ma che si incontrano in un periodo di grande fragilità per entrambi.
Via via che si procede nella lettura si vedrà un progressivo cambiamento nei comportamenti dei due protagonisti che, da un’iniziale e profonda antipatia reciproca, dovranno ammettere che la diffidenza dell’una e la rudezza dell’altro cedono il passo ad una imprevedibile e inarrestabile attrazione.
Un amore quello che sboccia tra i due protagonisti che non si può ignorare, che resta sospeso nel tempo ma senza che la fiamma riesca mai a spegnersi. E come ambientazione, una cornice da sogno, tra paesaggi di montagna e baite accoglienti. Lettura molto piacevole!