L’investigatore privato Crédule Grand-Duc indaga per diciotto anni sull’identità dell’unica sopravvissuta a un disastro aereo, una neonata contesa tra due famiglie. Poco prima di gettare la spugna, però, trova la soluzione a un dilemma che gli ha rovinato (e continua a rovinargli) la vita.
È passata un po’ in sordina l’uscita di questo Un aereo senza di lei di Michel Bussi, pubblicato nel 2014 da Mondadori, che forse non viene considerato all’altezza del precedente Ninfee nere o dei successivi Non lasciare la mia mano e Tempo assassino. Perché? È forse il brutto anatroccolo tra tanti cigni perfetti? Io non credo, anzi.
È tutta la vita che una ragazza si interroga sulla sua identità: è Lyse-Rose o Emilie? È nata in una famiglia ricca o povera? Tutte le persone coinvolte nella vicenda sono certe di conoscere la verità ma solo l’investigatore incaricato di indagare sul fatto è in grado, diciotto anni dopo, di fare luce sul mistero.
La soluzione era lì, in quel giornale, in prima pagina, fin dall’inizio. Lui aveva atteso con pazienza: era assolutamente impossibile scoprirla all’epoca, diciotto anni prima. […]
La soluzione balzava agli occhi… a una condizione.
Una sola condizione. Del tutto delirante.
Aprire quel giornale diciotto anni dopo.
Lo stile è lo stesso che connota lo scrittore francese: ritmo serrato, frequenti cambi di prospettiva che inquadrano ora l’uno ora l’altra protagonista con qualche “intrusione” dei personaggi secondari (che poi tanto secondari non sono).
Molta della suspense è affidata al quaderno di Crédule che permette di creare un ponte tra gli avvenimenti che seguirono l’incidente aereo e quanto succede diciotto anni dopo, un resoconto che carica di aspettative e svela retroscena inquietanti.
Forse quello che manca rispetto alle altre opere di Bussi è l’accuratezza descrittiva nel rendere l’ambientazione: generalmente, la tragedia irrompe in una cornice da sogno (Giverny, la Réunion, la Corsiva). E anche se lo ritengo un’inversione di marcia abbastanza atipica nel suo modus operandi, ciò rende Un aereo senza di lei più simile ai romanzi del genere. Semmai riconosco che in alcune rivelazioni manca l’effetto sorpresa sconcertante e che un attento lettore può arrivare alla soluzione con un po’ di astuzia. Ciò non toglie nulla alla piacevolezza della lettura, “addolcita” da un pizzico di romanticismo che nel complesso non guasta.
Michel Bussi
Un aereo senza di lei
Mondadori, 2014