Il maresciallo dei Carabinieri Fenoglio ha per le mani un omicidio: un uomo dal passato discutibile è stato ucciso nella sua casa. Una vicina di casa della vittima ha visto il colpevole uscire dal palazzo e gettare l’arma del delitto. Sembra tutto molto semplice eppure qualcosa non torna, motivo per cui Fenoglio non si lascia confondere dalle apparenze.
In Una mutevole verità sono presenti tutti gli elementi del genere poliziesco: c’è un omicidio, c’è un testimone oculare, c’è il colpevole e ci sono perfino tutte le prove servite su un piatto d’argento. Quello che non è chiaro però è il movente, ed è quel tassello mancante che riapre tutti i giochi. Devo ammettere che a circa 40 pagine dalla fine il colpevole è chiaro – pure per me che fino alla fine di un thriller ho mille interrogativi e nemmeno una risposta. Nonostante questo la storia non perde di interesse.
Sicuramente non è il migliore Carofiglio, un po’ stiracchiato. La trama è esile (per non dire sempliciotta) e la suspense è praticamente assente… e anche questo maresciallo Fenoglio non è che spicchi per genialità né simpatia!
Gli capitava di avere questo tipo di pensieri. Come delle impennate improvvise di immaginazione. Perlopiù non portavano a niente – se Fenoglio fosse stato uno scrittore avrebbe saputo che portavano a romanzi e racconti – ma a volte diventavano intuizioni a cui il maresciallo aveva imparato a dare ascolto.
Allora – mi direte – perché dare la sufficienza a un libro così inconsistente? Ho dato voti ben più bassi a romanzi che tutto sommato non erano poi così male.
Ma quello che mi sento di premiare in questo libro di Carofiglio è la scrittura lineare e scorrevole. Non c’è dubbio che questo magistrato barese prestato alla letteratura sa scrivere. E c’è di più, mi sono detta: se non alzi il naso dal libro fino ad arrivare all’ultima decisiva pagina, non è forse riuscito l’autore nell’intento di accalappiare il lettore?
Non è un capolavoro, questo si è capito. Si legge in poco più di un’ora e forse non lascia un segno indelebile né dispensa perle di saggezza d’importanza esistenziale. Ma lo immagino come un compagno ideale per una pausa pranzo in solitaria o magari durante un viaggio in treno. Di poche pretese ma efficace.