Vipera, la più rinomata tra le prostitute del bordello Il Paradiso, viene trovata morta nella sua stanza. Le indagini del commissario Ricciardi scaveranno nel suo passato e in quello di chi aveva a che fare con lei, trovando terreno fertile per sentimenti quali rabbia, invidia, gelosia e avidità.
È con Vipera. Nessuna resurrezione per il commissario Ricciardi che ha inizio la mia conoscenza con questo intuitivo e scaltro personaggio e, benché si tratti di una conoscenza ancora (per poco) sommaria, ammetto che mi è già entrato nel cuore. Mi rendo conto che iniziare a metà saga può essere incompleto, ma de Giovanni è abilissimo a ripercorrere le vicissitudini salienti del passato dei personaggi e a tratteggiare i caratteri minuziosamente, senza far mancare nulla alla completezza della loro definizione.
La storia è ambientata a Napoli, alla vigilia della Pasqua del 1932 e per le strade della città aleggia un’euforia legata alla festività in arrivo, con i preparativi che essa comporta. La descrizione della preparazione della pastiera napoletana (che è un po’ il filo conduttore degli ultimi capitoli) ha il sapore antico della tradizione e risveglia il desiderio delle cose semplici e genuine.
Guidato come sempre dal suo “dono”, Ricciardi è alle prese con l’omicidio della bella Cennamo Maria Rosaria, in arte Vipera e, da che fa il commissario, ha imparato che gli omicidi hanno come movente la fame o l’amore; ma questa volta chissà quanti altri sentimenti, quali passioni e quali emozioni si erano aggirati come lupi attorno a Vipera, attirati dalla sua bellezza. La bellezza non è mai priva di colpe!
E dimmi: lo sai, tu, cos’è l’amore?
Tu che lo vendi a due lire a incontro, cinque minuti per respirarti addosso, nemmeno il tempo di guardarti negli occhi, di mormorare il tuo nome, pensi di sapere che cos’è l’amore? Che ne sai tu delle lunghe attese, dei silenzi sospesi nell’ansia di una parola, di un sorriso?
Le indagini sull’omicidio procedono in un crescendo di suspense che tiene incollati pagina dopo pagina e, contemporaneamente, si assiste alle ricerche del dottor Modo, fatto sparire da una squadra di camicie nere. De Giovanni intesse un quadro ben preciso del periodo storico, puntando il dito contro l’ascesa del fascismo e delle squadre extragovernative che imperano in Italia agli inizi degli anni ’30, con lo strascico di odio e sospetti che si portano dietro.
E in questo scenario il commissario Ricciardi, con il suo stuolo di collaboratori e di amici, si erge a paladino della giustizia. Davvero un bel personaggio! Alla prossima…